Poste, sciopero nazionale per 140 mila addetti
Nuova iniziativa di protesta dei postali in vista dell'inizio dello sciopero dello straordinario e delle prestazioni aggiuntive per il mancato pagamento del premio di produttività 2010 e il non rinnovo di quello per il triennio 2011 - 2013. A cui si aggiunge anche la carenza di organico degli Uffici Postali e Centri di Recapito. Interessati alla partita sono 140mila dipendenti. Un presidio di lavoratori svolto ieri durante il consiglio di amministrazione di Poste Italiane ha investito tutti i consiglieri e il management della difficile situazione che si sta vivendo. La mobilitazione, che comincerà il 3 ottobre per finire il 30, è stata indetta da Slp Cisl, Uilposte, Confasal Com e Ugl Com dopo la conclusione negativa del negoziato di rinnovo e l'aggravante della firma della sola Cgil.
"Stiamo richiamando l'attenzione di tutta la dirigenza - spiega Mario Petitto, segretario generale Slp Cisl - perché c'è uno strano silenzio e una strana apatia che rischia di minare dalle fondamenta la più grande azienda dei servizi del Paese. Per questo noi saremo sulle piazze non per ragioni politiche, ma per rivendicare un ruolo forte della nostra azienda".
Un segnale forte, dunque, quello inviato dalla categoria che in una nota sottolinea anche come la proposta aziendale, accettata da una sola sigla, "non ripaga i lavoratori dei sacrifici che hanno consentito il raggiungimento degli straordinari risultati aziendali che hanno visto, invece, il management lautamente compensato". Il rischio per i postali cislini è quello di veder danneggiare gli sforzi compiuti ogni giorno dai lavoratori.
"Quello accaduto è un fatto grave - stigmatizza Petitto - si doveva rinnovare il premio di risultato e non avendo trovato un punto di incontro con l'azienda e avendo respinto le condizioni proposte, l'accordo è stato firmato solo dalla Cgil, venendo così meno all'accordo interconfederale". Accanto a questo aspetto la Slp Cisl pone l'accento anche su un altro aspetto di rilievo. "Oltre al problema del premio di risultato noi, insieme alle altre organizzazioni, abbiamo sollevato anche il problema della doppia verità all'interno dell'azienda - incalza il segretario generale Slp Cisl - ossia che Poste Italiane, attraverso il marketing pubblicitario, fanno apparire l'azienda come forte ed efficiente, collocata sul mercato che si proietta a livello internazionale, mentre all'interno è un'azienda che sta marcendo che ha problemi sulla qualità del servizio che ha volumi e ricavi che calano con grandi ricadute sull'occupazione, a partire dal 2012". Diverse, quindi, le ragioni che hanno portato allo sciopero la categoria che resta consapevole delle inevitabili difficoltà in arrivo per i cittadini. "Sicuramente creeremo qualche disagio ai cittadini - conclude Petitto - ma è necessario perché il problema venga, finalmente, posto all'esterno e venga affrontato fino in fondo".